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Italia

In Italia da qualche mese non si parla altro che del referendum del “SI” o del “NO” del 4 Dicembre e oggi vi raccontiamo di un Epic Fail a riguardo.

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Nelle ultime ore tantissime le polemiche verso il Premier Matteo Renzi che ha inviato, in quanto segretario del Pd, tramite il Comitato per il “SI” al referendum, milioni di lettere agli italiani all’estero in vista proprio della consultazione del 4 dicembre sulla riforma costituzionale.

Oggi siamo a un bivio. Possiamo tornare ad essere quelli di cui all’estero si sghignazza, quelli che non cambiano mai, quelli famosi per l’attaccamento alle poltrone e le azzuffate in parlamento. Oppure possiamo dimostrare con i fatti che finalmente qualcosa cambia, e che stiamo diventando un Paese credibile e prestigioso. Ci date una mano? Basta un sì”. Firmato, Matteo Renzi.”

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Ma perchè i sostenitori del “NO” stanno protestando?

A fare incavolare (giusto per non scrivere altre parole) i sostenitori del “NO” non è tanto legata alla spedizione della lettera inviata, a quanto pare, a spese del partito democratico, chiariscono i Dem, ma bensi il fatto della spedizione a “4 milioni di italiani all’estero – denuncia Paolo Romani – usando metodi e mezzi discutibili”.

Anche Renato Brunetta ha attaccato il PD per l’iniziativa parlando di “gravità inaudita e senza precedenti, roba da Procura della Repubblica e da reato ministeriale“.

Presa di posizione anche di Beppe Grillo che lancia addirittura una contro contro iniziativa invitando a “distruggere la lettera di #SpamPd agli italiani all’estero“.

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La parte più fumosa e non chiara e il modo in cui sono stati recuperati i dati degli italiani all’estero per l’iniziativa del Pd.

Arriva la risposta del capogruppo del PD alla Camera Ettore Rosato (e a seguire tutti i dem) che chiarisce che non ci sarebbe nessuna irregolarità, citando il regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26/3/2014 nel quale l’Authority della Privacy autorizza i partiti ad utilizzare gli elenchi pubblici “per finalità di propaganda elettorale e connessa comunicazione politica in occasione di consultazioni politiche, amministrative o referendarie, di iniziative per selezione di candidati (“primarie”)”.

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Epic fail: il sito web indicato nella comunicazione reindirizza al comitato per il NO!

Ed ecco il punto cruciale del perchè abbiamo scritto questo articolo: nella lettera di Renzi è indicato un sito web (www.bastausi.it) da consultare per maggiori dettagli della riforma costituzionale e del perchè sarebbe giusto vorare per il “SI”.

Se visitate il sito citato nella lettera www.bastausi.it vi accorgerete che in realtà è errato e ancor di più lo stesso dominio, probabilmente dopo che qualcuno si è accorto dell’errore, è stato acquistato, registrato e reindirizzato al dominio www.costituzionebenecomune.it del Comitato per le ragioni del NO!

Il dominio presente nella lettera di Renzi risulta intestato a Ruggero Barbetti, esponente di Forza Italia e sindaco di Capoliveri che, notando la svista, ha acquistato l’url e creato così la pagina web di un comitato per le ragioni del No.

Un Epic Fail di tutto rispetto: a noi un dubbio rimane “può essere che era per i siciliani all’estero?” (tratto da un commento di Luigi Bellanca su Facebook).

PS: per la cronaca e la par condicio probabilmente il dominio corretto che avrebbero voluto indicare nella lettera è www.bastaunsi.it (con l’aggiunta della “N” dopo la “U”)

Epic Fail: sito web del Comitato per il NO nella lettera di Renzi agli italiani all’estero: “Basta un sì”, 5.0 out of 5 based on 1 rating
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