Palmanova – Italia
Il cucciolo di leoncino era chiuso dentro una gabbietta in plastica, come quelle utilizzate per i gatti. In condizioni discrete ma sofferente e con evidenti lesioni al capo e al naso, considerata la ristrettezza degli spazi nel quale era stato costretto a viaggiare.
Il leoncino di poco più di due mesi, battezzato Simba, era nascosto da un telo all’interno del furgone condotto da un bulgaro, con a bordo altri due connazionali. Per i tre stranieri è scattata la denuncia per maltrattamento degli animali.
La singolare scoperta è stata fatta ieri mattina da una pattuglia della Polizia stradale di Palmanova, in servizio lungo l’«A4». Gli uomini della Stradale, insospettiti dal furgone piuttosto malridotto che percorreva l’autostrada in direzione Venezia, all’altezza di Ronchis di Latisana, hanno pertanto fatto accostare l’autocarro per procedere con le consuete verifiche.
Hanno quindi iniziato a controllare i documenti, finchè, a un certo punto i poliziotti hanno sentito uno strano rumore proveniente proprio dall’ interno del furgone. Hanno così invitato i bulgari ad aprire il retro dell’autocarro.
Ed è saltato fuori il leoncino, che gli agenti hanno preso in consegna. I tre stranieri sono stati accompagnati al Comando della Stradale di Palmanova per procedere con gli ulteriori accertamenti. Il leoncino, ospitato in caserma, ha subito “stretto amicizia” con i poliziotti, diventandone la “mascotte”.
È intervenuta la Forestale regionale ed è stato richiesto anche l’intervento di un veterinario per verificare lo stato di salute del felino. L’animale, ha spiegato il veterinario, era in discrete condizioni di salute, pur riscontrando le ferite al capo e al naso. Il piccolo Simba è stato quindi affidato a un Centro di recupero animali della zona, in custodia provvisoria.
Intanto, la Polizia sta ricostruento il “misterioso” viaggio del leoncino. Dai primi accertamenti, la documentazione non è risultata regolare, anche se la Polizia ritiene che sia da escludere il trasporto clandestino dell’animale, presupponendo piuttosto che i bulgari possano avere a che fare, in qualche modo, con l’ambiente circense. I tre stranieri, tuttavia, non hanno spiegato agli agenti chi fosse il destinatario dell’animale, nonchè le circostanze specifiche e i motivi di quel viaggio.
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