Il cioccolato bianco, più grasso del fondente, è molto impiegato per glassare torte e preparare mousse, salse e dolci vari. Come il cioccolato al latte, anche quello bianco è molto sensibile al caldo, dunque è necessario dare molta attenzione quando lo si liquefa.
Molte volte sentiamo in televisione numerose pubblicità che definiscono il cosiddetto cioccolato bianco come cioccolato. In realtà secondo il regolamento definito dal Ministero delle Attività Produttive, si definisce cioccolato il composto ottenuto da prodotti di cacao (almeno il 35% di sostanza secca totale di cacao, almeno il 18% di burro di cacao e non meno del 14% di cacao secco sgrassato) e zuccheri.
Anche se la legge prevede l’etichettatura cioccolato bianco, la sua composizione è definita come il prodotto ottenuto da non meno del 20% di burro di cacao e non meno del 14% di sostanza secca totale di origine lattica.
Il termine cioccolato esteso a quello bianco ha creato molta confusione tra la gente che ignora la reale assenza di cacao nel cioccolato bianco e di conseguenza paragonandolo alla stessa famiglia dei prodotti a base di cacao.
Siamo d’accordo sul fatto che nell’etichetta del cioccolato deve essere presente assolutamente la percentuale di cacao, però sarebbe più corretto differenziare i prodotti che contengono questo componente e quelli che non lo possiedono.
Quindi per concludere, non contenendo cacao, il cioccolato bianco non è cioccolato.
Il cioccolato bianco non è cioccolato,
buono il cioccolato bianco!