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Dalle strane allucinazioni in casa, ai vestiti che si strappano prima di entrare in ufficio, alla mano tagliata mentre affettavi il pane per la colazione, fino alla nuova compagna troppo aggressiva sessualmente, sono numerose e creative le scuse comunicate al proprio datore per giustificarsi da un’assenza sul posto di lavoro.
A pubblicare le 25 motivazioni più curiose è uno studio effettuato su 1000 impiegati e 1000 datori di lavoro, commissionato dal centro di assistenza sanitaria integrativa inglese “Benenden Health”.
Le scuse più diffuse sono quelle legate allo stato di salute del lavoratore: un operaio ha chiamato il suo capo per comunicargli che non poteva andare al lavoro quel giorno perché era al pronto soccorso con un piccolo picchetto sulla lingua. Esistono anche i lutti, con lo stesso parente morto più volte, o quelle legate al proprio animale domestico come la paura di non lasciarlo solo. Il mio criceto è morto o addirittura stanchezza e dolore dopo notti di sesso troppo esagerate.
I risultati hanno rilevato che sei capi su dieci non credono alle scuse dei loro dipendenti quando chiamano in azienda per mettersi in malattia. E se diamo un’occhiata alle 25 peggiori motivazioni date dai dipendenti per assentarsi per un giorno, è semplice capire il perché:
1) Una latta di pelato è caduta sul mio piede;
2) Nuotavo troppo forte e ho sbattuto la testa sul bordo della piscina;
3) Sono stato morso da un’ape;
4) La mia auto aveva il freno a mano ma è rotolata lo stesso giù per la collina contro un lampione;
5) Non voglio lasciare il mio cane da solo;
6) Il mio criceto è morto;
7) Mi sono fatto male durante l’amore con la mia compagna;
8) Sono scivolato su una moneta;
9) Questa notte non ho dormito;
10) Mio nonno è morto (scusa usata dalla stessa persona due volte);
11) Sto avendo delle allucinazioni;
12) Sono bloccato in casa mia, perché si è rotta la porta;
13) La mia nuova ragazza mi ha morso in un punto delicato;
14) Mi sono bruciato la mano sul tostapane;
15) Il cane mi ha mangiato le scarpe;
16) Il mio pesce è malato;
17) Ho ingoiato l’acquaragia;
18) Il mio alluce è rimasto incastrato nel rubinetto bagno.
19) Sono in pronto soccorso con una molletta da bucato sulla lingua;
20) Ho bevuto troppo e mi sono addormentato sul pavimento di qualcuno, non so dove mi trovo;
21) I miei pantaloni si sono rotti mentre stavo venendo al lavoro;
22) Sto utilizzando una nuova soluzione per lenti a contatto e mi lacrimano gli occhi;
23) Ho il naso chiuso;
24) Ho fatto un disastro con la tintura per capelli;
25) Ho un dito dolorante.
In conclusione, secondo lo studio i lavoratori dovrebbero riflettere almeno due volte prima di comunicare il tipo di scusa al proprio capo e cercare un motivo ragionevole e credibile. Inoltre è emerso anche che un datore di lavoro su tre, controlla i social successivamente alla chiamata, per capire se il suo dipendente è abbastanza in forma da pubblicare dei post.
La ricerca ha anche scoperto che un capo su quattro mette in discussione coloro che non sembrano abbastanza malati o con scuse fragili, e il fatto che il giorno prima stavano molto bene. Alcune motivazioni assenteiste, poi, reggono meglio di altre e hanno più possibilità di essere credute, come l’influenza intestinale, virus e dolori addominali, mentre va peggio al mal di collo, mal di schiena o dolori muscolari.
Le peggiori scuse per assentarsi dal lavoro,
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