Perché
L’ azzurro della maglia della nazionale italiana di calcio deriva dallo stemma nobiliare di Casa Savoia. In araldica si chiama “fascia” il drappo di tela che veniva incollato trasversalmente sopra lo scudo nobiliare: la divisa era azzurra con lo scudo rosso con croce bianca (simbolo dei Savoia). Fu il 06 gennaio 1911 che la Nazionale disputò, con la maglia azzurra, la sua prima partita contro l’Ungheria (Italia – Ungheria 1-0
Sin dall’antichità, in molte parti del mondo, il ferro era considerato tra gli elementi con grande valenza magica, motivo per cui si usava toccarlo come gesto scaramantico. All’origine di questa credenza ci sono diverse sue caratteristiche, vere o presunte: è stato uno dei primi metalli lavorati dell’uomo e viene estratto dalle viscere della terra, di cui è considerato figlio. La sua durezza lo rende uno scudo ideale contro il pericolo.
“Testa o croce” è la tecnica più comune per scegliere una scelta tra due possibili, con uguale probabilità. Si effettutta utilizzando una moneta e consiste semplicemente nell’associare a priori le due scelte possibili alle due facce della moneta, quindi nel lanciare quest’ultima in aria, e considerare estratta la scelta relativa alla faccia mostrata dalla moneta dopo la caduta. Le origini del testa o croce sono molto lontane nel tempo, già
Il procione è un mammifero, onnivoro e plantigrado e vive negli Stati Uniti, nell’America centro-meridionale e nel Canada meridionale. Non ama il freddo rigido ma si avventura anche tra i ghiacci per andare a pescare: è un ottimo nuotatore. Vive generalmente nei boschi, nelle foreste, nei pressi di stagni o corsi d’acqua e vicino ai centri popolati dall’uomo. Ama occupare le cavità degli alberi ma negli inverni particolarmente freddi si
Le navi stanno a galla a causa della spinta idrostatica, scoperta dallo scienziato greco Archimede di Siracusa (vissuto nel IV sec. a. C.). Archimede formulò il principio che porta il suo nome: «Un corpo immerso in un fluido riceve da questo una spinta dal basso verso l’alto uguale al peso del fluido da esso spostato». In base a questo principio, il comportamento di un solido immerso in un liquido dipende
La festa della mamma è una ricorrenza civile diffusa in tutto il mondo. In Italia come negli Stati Uniti si festeggia la seconda domenica di maggio. Costituisce una festa molto antica, legata al culto delle divinità della fertilità degli antichi popoli politeisti, che veniva celebrato proprio nel periodo dell’anno in cui il passaggio della natura dal freddo e statico inverno al pieno dell’estate dei profumi e dei colori (e della
Il 2 giugno è la Festa della Repubblica italiana, la principale festa nazionale italiana. Viene celebrata a ricordo della nascita della Repubblica. Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne, infatti, il referendum istituzionale indetto a suffragio universale con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Dopo 85 anni
Il premio Nobel è un’onorificenza di portata internazionale assegnata dal governo svedese e fu istituito in seguito alle ultime volontà di Alfred Nobel, (1833-1896) industriale svedese e inventore della dinamite, firmate al Club Svedese-Norvegese di Parigi il 27 novembre 1895. I premi sono stati assegnati annualmente, a partire dal 1901, per i risultati ottenuti in: Fisica (assegnato dall’Accademia Reale Svedese delle Scienze) Chimica (assegnato dall’Accademia Reale Svedese delle Scienze) Medicina
Il gioco non vale la candela è un’espressione idiomatica della lingua italiana. La locuzione è utilizzata quando si vuole esprimere la propria riluttanza a compiere un sacrificio che non farà ottenere un utile proporzionato. Questa espressione è di origine medievale (del XVI secolo secondo altre fonti). A quei tempi era necessario usare candele o lampade ad olio per qualunque attività notturna e il costo delle candele, specialmente per le classi
Il lessicografo Giacchi dà questa spiegazione. Si narra che una femminuccia, molto dedita alla maldicenza, ma anche devotissima, pregasse il suo confessore di darle un rimedio contro quel peccato. Il confessore insinuava conforti e preghiere, ma inutilmente. Tutto ciò che faceva non portava a nessun beneficio. Un bel giorno diede alla donna una boccetta d’acqua del pozzo raccomandandole di tenerla sempre con sè e quando sentiva la voglia di “sparlare”