Tunisia
Secondo quanto riferito dalla tv Al Arabiya, una famiglia tunisina ha sporto denuncia verso un ragazzo, accusandolo di aver fatto perdere la verginità alla propria figlia, tramite il telefono.
Per la legge islamica si tratterebbe di una cosa assomigliabile ad un vero e proprio stupro. A finire sotto accusa un uomo di 30 anni che però nega di avere mai sfiorato con un dito la ragazza, una 20 enne.
L’uomo ha solo ammesso di aver avuto con la giovane una conversazione telefonica dai contenuti altamente erotici. Da quanto è emerso durante lo scambio di parole hot, l’avrebbe sentita gridare e poi dire che stava perdendo sangue.
Secondo l’avvocato, chiamato dalla famiglia tunisina, una perizia legale confermerebbe il fatto che dopo la telefonata la sua assistita non sarebbe più illibata. Ora toccherà al giudice stabilire se si è trattato o no di violenza sessuale.
Su tutte una certezza: l’uomo e la donna non erano nello stesso luogo ma erano semplicemente “collegati” via telefono. Crediamo che questo basterà per dimostrare che la ragazza, spinta dalle parole hot via telefono, ha perso la propria verginità “semplicemente” effettuando qualche tecnica di auto-erotismo.
Se i genitori della ragazza pensavano di poter salvare la faccia della figlia crediamo proprio che ne usciranno abbastanza sconfitti da questa vicenda.
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