Monaco di Baviera – Germania
Basta andare in un parco, in una villa o semplicemente in una pista d’atletica per vedere uomini, donne e ragazzi correre: c’è chi lo fa per allenarsi, chi per bruciare calorie, chi per rilassarsi e scaricare la tensione in corpo.
Chi non ha mai provato quella bellissima sensazione che si ha dopo aver corso intensamente. Leggerezza mentale e soddisfazione (quando si raggiungono degli obbiettivi) e allo stesso tempo stanchezza fisica.
Correre a lungo? È come fumare della Cannabis. A questa singolare conclusione è giunto un gruppo di ricercatori delle Università di Heidelberg e di Mainz, e del Max Planck Institut per la psichiatria a Monaco di Baviera.
Già in passato numerosi studiosi avevano riscontrato come, negli atleti o nelle persone abituate a correre per chilometri, la produzione di beta-endorfine, le sostanze prodotte dal nostro corpo in una situazione di benessere, siano più alte rispetto alla media. Tuttavia, hanno notato che le molecole di beta-endorfine presenti nel sangue raggiungevano una dimensione tale da non superare le barriere di emato-encefalica, uno dei vasi che compongono il sistema nervoso centrale, e quindi non possono essere responsabili della sensazione di benessere.
Basandosi sui numerosi studi fatti in precedenza, è implicata anche l’anandamide, una delle molecole prodotte dall’organismo, una sostanza così piccola da attraversare la barriera ematoencefalica, incaricata di proteggere il cervello dal resto del corpo, e di scatenare nell’organismo la produzione di tetraidrocannabinolo, uno dei principi attivi della Cannabis.
Queste affermazioni sono arrivate dopo che gli studiosi hanno fatto correre sulla ruota per circa 5 ore un gruppo di topi per poi sottoporli a test comportamentali e misurare i loro livelli di ansia e di sensibilità al dolore. Rispetto a un gruppo di controllo, i topi corridori hanno mostrato di avere più alti livelli ematici di anandamide e di reagire in modo meno stressato nei test comportamentali.
Inoltre, un altro gruppo di topi che aveva corso, ma a cui era stato somministrato un farmaco che blocca i recettori cerebrali per gli endocannabinoidi, non ha goduto degli effetti benefici della corsa; lo stesso è avvenuto in un ultimo gruppo di topi modificati geneticamente in modo che i loro neuroni fossero privi dei recettori per gliendocannabinoidi, confermando così la correlazione tra anandamide, benessere e corsa.
Correre ha lo stesso effetto benefico e rilassante della cannabis,
Per chi fa uso di cannabis penso sia dura da digerire il fatto che possa essere “benefico” tanto quanto correre 😀
Due piccole precisazioni: l’anandamide passa la barriera ematoencefalica, si per le sue dimensioni, ma soprattutto per le sue caratteristiche lipofile. Secondo non stimola la produzione di THC nel corpo ma attiva gli stessi recettori attivati dal THC (scoperti grazie ad esso).