Maldive
Se andate su Google Immagini e scrivete “isole Maldive”, troverete fotografie meravigliose, con spiagge dalla sabbia finissima e bianca, illuminate dal sole splendente e ville faraoniche private immerse nel verde. Ma questo paradiso terrestre ha anche uno scheletro nell’armadio, ovvero un’isola artificiale creata appositamente per sversare ogni giorno rifiuti.
La regista e surfista Alison Tela è andata a scoprire “Thilafushi”, nominata anche “Isola Spazzatura” delle Maldive, ed è rimasta sconvolta nell’osservare un enorme agglomerato di immondizia, come potete notare dalle foto poste in questo articolo.
Lo stato delle Maldive non è in grado di eliminare la propria pattume nelle discariche, a differenza nostra. Non avendo un luogo in cui smaltirla, la popolazione ha deciso di portare la loro spazzatura in una laguna disabitata.
Tutti i giorni migliaia di tonnellate di prodotti solidi e tossici, provenienti dalla capitale Malè e dai suoi hotel lussuosi, vengono portati a Thilafushi. Spazzatura, specialmente quella in plastica, viene trascinata poi dalle correnti marine in ogni oceano del pianeta.
Questa è solamente una delle tante isole di spazzatura, ma la realtà è che ci sono altre 1200 isole ridotte in queste bruttissime condizioni. Inoltre è possibile vedere la notte delle luci derivanti da focolai di rifiuti che bruciano, rilasciando sostanze nocive nell’aria.
Che dire… Non tutto è oro quello che luccica!
Thilafushi l'isola spazzatura delle Maldive,
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